dabar Gusto
Ogni anno verso la fine dell'estate, quando il caldo diviene più sopportabile ed è possibile accendere di nuovo il forno, comincio a preparare pane, torte e dolci secchi. Mi piace inebriarmi del profumo che proviene dalla cucina e che si mescola piacevolmente con i primi odori dell'autunno che bussa alle porte. Vi propongo una ricetta che ho sperimentato in questi giorni per la prima volta: il Pan de Belun, un dolce secco di origine molto antiche che ho assaggiato sulle Dolomiti Bellunesi. Vi occorreranno:
- 300 g di farina 00
- 100 g di farina di polenta
- 200 g di zucchero
- 150 g di burro
- 2 uova + 1 tuorlo
- 100 g di noci e nocciole tritate grossolanamente + 6 gherigli di noce
- 3 cucchiai di semi di papavero
- 3 cucchiai di scaglie di cioccolato fondente (facoltativo)
- 3 cucchiai di uvetta (facoltativo)
- 1 bustina di lievito naturale per dolci
Versate in una ciotola i due tipi di farina, lo zucchero, le noci e le nocciole, il cioccolato, l'uvetta, 2 cucchiai di semi di papavero e il lievito, avendo cura di mescolare bene tutti gli ingredienti. Quindi aggiungete il burro precedentemente fatto ammorbidire a temperatura ambiente e impastate il tutto. Infine unite le uova e lavorate il composto finché non risulti omogeneo e morbido. Date all'impasto la forma di una pagnotta tonda un poco schiacciata, spennellate la superficie con un rosso d'uovo sbattuto e guarnite con i semi di papavero rimanenti e i gherigli di noce. Fate cuocere il pane nel forno preriscaldato a 170° per circa 35-40 minuti.
Questo dolce può essere gustato in qualunque momento della giornata e si abbina particolarmente bene con vini dolci e liquorosi.
Lo sapevate che...
Il noce ("Juglans regia") è una pianta originaria dell'Asia Minore: albero maestoso e vigoroso, è stato introdotto nelle nostre regioni in epoche antichissime e viene coltivato nelle regioni di collina e di bassa montagna per i suoi semi mangerecci (dai quali si ricava anche olio) e per il suo legno molto pregiato. La noce veniva considerata dai Greci un frutto degli Dei: il nome latino "Juglans" deriva infatti da "Juppiter" (Giove) e "glans" (ghianda). Quando si acquistano le noci è bene scegliere quelle nere ed esteticamente più "brutte" che non hanno subito trattamenti chimici: infatti la sbiancatura delle noci viene generalmente effettuata con soluzioni di ipoclorito di sodio (candeggina).
Di: Lidia Vignola
Fonte: Lidia Vignola
Pubblicato il: 06/09/2010 da Lidia Vignola