dabar Gusto
È Marzo: il freddo e la pioggia ancora non vogliono abbandonarci ma la primavera inizia a fare timidamente capolino. Madre Natura pian piano si sta svegliando dal lungo sonno invernale: la mimosa nell'orto è fiorita, gli alberi da frutto sono carichi di gemme e qualche bulbo si è già fatto strada attraverso la terra e ha guardato per la prima volta le nuvole.
Molti popoli dell'antichità usavano festeggiare il cambio delle stagioni. Ad esempio durante i Saturnali latini si celebrava il passaggio dall'inverno alla primavera ed è proprio in queste feste sacre a Saturno che affondano le radici del Carnevale: sette giorni di festeggiamenti euforici in cui i servi si mascheravano da padroni e viceversa, dimenticando il rispetto di qualunque convenzione sociale o religiosa. Lo spirito di questa festa era ben rappresentata dalla espressione "Semel in anno licet insanire", vale a dire "una volta all'anno è lecito impazzire". In questo periodo dell'anno si preparavano le "frictilia", gustosi dolci fritti nel grasso che ricordano tanto le nostre frappe di Carnevale. E siccome per me non è un Carnevale gioioso se non ci sono le frappe, voglio proporvi la ricetta:
- 500 g di farina 00
- 100 g di zucchero
- 50 g di burro (fatto ammorbidire a temperatura ambiente)
- 3 uova
- 3 cucchiai di liquore dolce (io uso lo strega)
- la buccia grattugiata di un limone
- ½ cucchiaino di vaniglia
- ½ cucchiaino di cannella
- 1 cucchiaino di lievito per dolci
- zucchero a velo q.b. per guarnire
Disponete la farina a fontana sul vostro piano di lavoro e aggiungete al centro gli altri ingredienti. Amalgamate il tutto e lavorate energicamente l'impasto per almeno un quarto d'ora, fino a ottenere una pasta liscia e consistente: formate una palla, avvolgetela in un pezzo di pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigorifero per almeno un'ora. Quindi stendete l'impasto con un mattarello (secondo lo spessore che desiderate) e con una rotella dentata tagliate la sfoglia in tanti rettangoli. Friggete le frappe in abbondante olio d'oliva, fino a quando non avranno assunto una bella colorazione dorata. Se la frittura è per voi poco digeribile, potete disporre le strisce di impasto su una teglia rivestita con carta forno e infornarle a 200°C per circa 15 minuti.
Infine spolverizzate le vostre frappe con lo zucchero a velo e...felice Carnevale!
Lo sapevate che...
Le frappe (così si chiamano nel Lazio) sono una tradizione del Carnevale italiano ma la varietà di modi con cui questo dolce viene chiamato nelle diverse regioni del nostro Paese è davvero sorprendente: abbiamo infatti le bugie, i cenci, i crogetti, le chiacchiere, le lattughe, le lasagne, le pampuglie, le cioffe, gli intrigoni, i rosoni, le sfrappole, le sfrappe, le sprelle, i galàni, i cròstoli e chi più ne ha ne metta!
Di: Lidia Vignola
Fonte: Lidia Vignola
Pubblicato il: 01/03/2011 da Lidia Vignola