daopere Rassegne
Appuntamento data: 16/10/2008, Milano
Triennale Design Museum a partire dal 2 ottobre dedica tre giovedì consecutivi a Trilogia d’amore, tre film dedicati a tre maestri dell’arte italiana, Gio Ponti, Lucio Fontana, Piero Manzoni, realizzati con il coordinamento artistico di Nanda Vigo e la regia di Marco Poma.
L’iniziativa è a cura di Silvana Annicchiarico, direttore del Triennale Design Museum.
La realizzazione di questa trilogia filmica nasce da un’idea di Nanda Vigo, testimone d’eccezione di un periodo formidabile dell’arte italiana.
Ogni film dossier ricostruisce l’opera e la vita di un grande maestro, analizzandone ogni sfaccettatura delle vicende professionali e esistenziali.
Giovedì 2 ottobre 2008, ore 19.00
Gio Ponti - La vida es sueno
Testi e regia di Marco Poma
Produzione Metamorphosi Editrice srl
Musiche di Paolo Ugoletti
Durata 62 minuti
Oltre alla grandezza della sua opera, una nota che contraddistingue e unifica l’indagine sul grande maestro dell’architettura italiana e sulla quale tutte le testimonianze concordano, è che Gio Ponti dormisse così poco da far sospettare che non dormisse mai, tanto da permettergli di sfruttare il tempo di due vite per lavorare. Chi era dunque Gio Ponti?
Nel film dossier si narrano tutti i fatti che riguardano a livello professionale il grande maestro, analizzando tutte le sfaccettature della sua poliedrica produzione: dall'architettura al design, dall'invenzione editoriale alla fondazione di riviste, che l'architetto ha sviluppato nella sua lunga vita, attraverso la preziosa testimonianza della figlia Lisa.
Il film non tralascia neppure l'approfondimento del suo ritratto umano, oltre che lavorativo, con la testimonianza dei figli Titta, Giovanna e Giulio, e dei collaboratori più stretti da Casati fino a Mendini che hanno avuto la fortunata avventura di lavorare con lui. Un'avventura comunque faticosa, come non sarebbe potuto essere altrimenti avendo a che fare con un gigante dell'arte come lo fu il Gio.
Il film si chiede come e se la sua conclamata genialità fu il risultato di un lavoro di proporzioni immense, sviluppato grazie alla sua instancabile energia propulsiva, egocentrica e prevaricatrice, da cui figli e collaboratori compresi dovevano proteggersi. Oppure se fu il risultato dell'uomo, dell'artista poliedrico, costretto a mordere il tempo e il mondo senza misura, per esaudire la missione a cui il destino l'aveva chiamato?
Quanto si tenta nella ricostruzione filmica è la ricostruzione di un ritratto a tutto tondo di un mastro che, alla fine, non può che coinvolgerci nell'entusiasmo della sua stessa luminosissima esistenza e della sua appassionata umanità, venata da una cultura dominata dal senso estetico di natura classica.
Giovedì 9 ottobre 2008, ore 19.00
Lucio Fontana - Uomo del mondo
Testi e regia di Marco Poma
Produzione Metamorphosi Editrice srl
Musiche di Claudio Fasoli, Enrico Intra
Durata 61 minuti
Il lungometraggio, della durata di 60 minuti, si presenta come il più completo documento audiovisivo realizzato sull'intera opera dell'artista e ricostruisce un preciso quanto affascinante identikit del profilo umano ed artistico del Maestro dello Spazialismo (Argentina, Rosario di Santa Fé 1899 - Varese 1968); inoltre utilizza in modo innovativo (ed armonico al contesto diegetico) le più attuali tecnologie di comunicazione multimediale: la ricostruzione della figura estremamente complessa e variegata di Fontana non poteva infatti essere ricondotta ad un progetto documentaristico di tipo convenzionale.
Il regista - attraverso una raccolta accurata di episodi, testimonianze, avvenimenti della vita dell'artista, accompagnata dall'analisi di un'esaustiva sequenza delle sue opere - fa del protagonista un 'grande indagato', al centro cioè di una vera istruttoria, un dossier serrato e ricco di colpi di scena che destano emozione e suspence. Ogni più piccolo segno, ogni traccia, ogni elemento serve a delineare e ricomporre il ritratto più vero dell'artista.
Le indagini sono collocate nei luoghi dove Fontana visse ed operò, da Rosario di Santa Fè, in Argentina, dove nacque da genitori italiani, a Milano ove si trasferì con la famiglia a sei anni, ad Albissola, a Comabbio, Venezia, e poi in Francia, via via, senza vincoli spazio-temporali. Il dossier si arricchisce e si movimenta con le testimonianze di chi frequentò e conobbe il pittore; è corredato dagli interventi storici e critici di Banda Vigo, Paolo Biscottini, Gian Carlo Lettori, Gillo Dorale, Vittorio Agone, Pierre Restano, Tommaso Trini; si personalizza con i ricordi di amici, autori e colleghi.
Giovedì 16 ottobre 2008, ore 19.00
Piero Manzoni
Testi e regia di Marco Poma
Produzione Metamorphosi Editrice srl
Musiche di Giorgio Gaslini
Durata 27 minuti
«La S.V. è invitata per le ore 19 di giovedì 21 luglio 1960 a visitare ed a collaborare direttamente alla consumazione delle opere esposte da Piero Manzoni». Così recita un biglietto d'invito della storica galleria Azimut che Manzoni fondò insieme a Enrico Castellani.
Il pubblico è chiamato a consumare e divorare l'opera d'arte. La contemplazione, come modalità di fruizione, non è concessa. Manzoni, uomo timido e riservato, destabilizza e travolge ogni convenzione artistica mettendo radicalmente in discussione la natura stessa dell'arte. Pittura e scultura sono categorie che non hanno più ragion d'essere. Con Manzoni l'arte perde definitivamente l'elemento mimetico e diviene puro concetto.
Nell'arco di pochi anni, dal '57 al '62, Manzoni dà vita ad una delle esperienze artistiche più audaci e sconvolgenti del Novecento. Gli acronomi, le tavole di accertamento, i corpi d'aria, le basi magiche, la merda d'artista, le linee sono, come qualcuno ha detto, pura filosofia.
Produzione Distribuzione: a cura di Silvana Annicchiarico Coordinamento artistico Nanda Vigo Regia e produzione Marco Poma, Metamorphosi
Fonte: http://www.triennaledesignmuseum.it
Pubblicato il: 30/09/2008 da Enrico Maria Chellini