protagonisti Cineasti
data: 08/05/1906, Roma
Condotto dal padre architetto verso un’educazione umanistica, Rossellini dimostra fin da giovane uno spiccato interesse verso il cinema. Dal 1935 vi comincia a dedicarsi professionalmente realizzando alcuni cortometraggi per l’Istuto Luce; “Daphne”(1936), “Il ruscello di Ripasottile”(1941). Nel 1945 gira “Roma città aperta”, e poi “Paisà” l’anno dopo. Nel 1946 muore un figlio di Rossellini, causa di grande dolore, impresso negli occhi dell’Edmund di “Germania Anno Zero”(1947). Dietro la guerra l’autore scopre un universo umano ancora più squallido e devastato. Comincia quindi la ricerca disordinata e impulsiva di nuovi valori sul piano personale. Si va dall’angoscia esistenziale di “Stromboli terra di Dio” (1949) alla santità folle di “Francesco giullare di Dio” (1950) ed alla chiusura biografica di “Europa 51” (1952). Mentre dura ancora il travagliatissimo rapporto con Anna Magnani, Rossellini conosce Ingrid Bergman , tappa fondamentale della sua vita privata ed artistica: il fatto provocherebbe, secondo la critica, un’involuzione sentimentalistica, ma in realtà è anche alla grande attrice svedese che si devono alcuni capolavori rosselliniani, da “Stromboli terra di Dio”, fino al culmine toccato con “Viaggio in Italia” (1953). Da qui la sua solitudine si spingerà fino ad esiti artistici poco controllati di non grande rilievo. Negli ultimi anni Rossellini si è dedicato ai film per la televisione fra cui è da notare “la presa del potere di Luigi XIV°” (1966) che rimane un capolavoro isolato fra altri lavori di scarso interesse artistico. (1)
1) Fernaldo Di Giammatteo – Dizionario universale del Cinema – Editori Riuniti 1985
Testo pubblicato sulla rivista Piazza Grande di Arezzo – Primo Piano supplemento al quindicinale Piazza Grande n.75 del 1 Novembre 1990 a cura di Massimo Palazzeschi.
Di: Massimo Palazzeschi
Fonte: http://www.italica.rai.it/
Pubblicato il: 08/05/2010 da Massimo Palazzeschi