protagonisti Letteratura
data: 27/06/1933, New York USA
21.10.2010
Robert Katz, il famoso scrittore americano, è spirato ieri mattina all’ospedale della Gruccia del Valdarno, per gli esiti di una grave malattia.
Lo scrittore abitava dagli anni Settanta nel paese di Pieve a Presciano, nel Comune di Pergine Valdarno.
Robert Katz, 77anni,, nato a New York, già candidato al premio Pulitzer per “Il Caso Moro – i giorni dell’ira”, da cui fu tratto un famoso film nel 1986 diretto da Giuseppe Ferrara, è stato autore di best seller, a cominciare da “Cassandra- Crossing”, tradotto in 36 paesi, dal quale è stato tratto il noto film con Sofia Loren, Ava Gardner e Burt Lancaster. Un altro suo libro conosciuto in tutto il mondo è “Morte a Roma” del 1967, sul massacro delle Fosse Ardeatine, dal quale fu tratto il film “Rappresaglia” con protagonista Marcello Mastroianni.
Si ricordano inoltre, “Sabato nero”, “La fine dei Savoia” e la sceneggiatura del film “La pelle” di Liliana Cavani. Nel 1997 fece notizia un altro suo libro “Dossier Priebke: anatomia di un processo”, sulla storia del criminale nazista che aveva comandato le SS alle Fosse Ardeatine.
L’ultima fatica è del 2003 “Roma Città aperta”, dove lo scrittore raccontava i mesi della liberazione di Roma avvenuta nel giugno del 1944.
Per questo libro e per i suoi studi decennali su quel periodo storico, sulla fine della seconda guerra mondiale in Italia, era stato intervistato recentemente da Giovanni Minoli per la sua trasmissione su Rai 3 .
Robert Katz ha collaborato per anni con giornali, televisioni e università e ha donato il suo sterminato archivio di lettere, documenti e libri al Comune di Pergine Valdarno, che lo conserva presso la biblioteca comunale.
Ricordo di Robert
Estate 1977: “Bob!”, “Bob”!, chiamava la moglie Beverly nel giardino della sua casa di Pieve a Presciano. Robert Katz stava leggendo un libro e io, studente liceale, andavo a trovarlo. Era il primo incontro dei tanti che si sono succeduti negli anni di un’amicizia che si è interrotta ieri. Solo domenica scorsa, quando sono andato a fargli visita per l’ultima volta all’ospedale, avevamo parlato di vedersi quando lui sarebbe tornato a casa, alla Pieve, per parlare degli ultimi sviluppi sul caso Moro, di cui lui era uno dei massimi conoscitori in Italia. Robert diceva di stare meglio, ma il suo aspetto, sofferente, smagrito, con un colore terreo, mi rappresentava il contrario e, purtroppo, non c’è stato niente da fare . Che cosa ricordo di lui? Le chiacchierate sulla politica mondiale e su quella americana, i suoi giudizi fermi e precisi sulla storia italiana, le opinioni sui film che vedeva in anteprima come giurato degli Oscar, ma anche la sua straordinaria umanità e la semplicità del porsi che è tipica dei grandi personaggi, dei grandi intellettuali. Caro Robert, ti rivedo ancora quest’ estate sotto il patio della tua casa , con il cappello da baseball, che mi saluti con Beverly. Mi mancherai. (M.P.)
Di: Massimo Palazeschi
Fonte: Massimo Palazeschi
Pubblicato il: 21/10/2010 da Massimo Palazzeschi