protagonisti Omaggio
data: 10/05/1931, Italia
E così se n’è andato anche Ettore Scola.
In questi giorni tanti hanno scritto della sua opera, dei suoi films, è inutile che anch’io ne parli. Posso solo dire che era un grande regista e ricordare quando l’ho conosciuto.
Ettore Scola doveva ricevere nel 1996 al Festival Cinema e Anziani di Pergine Valdarno il premio per “Romanzo di un giovane povero”, film che non aveva avuto il successo che si aspettava, nonostante la presenza di Alberto Sordi e quindi il Maestro partecipava volentieri ad ogni premiazione. Ma quella domenica di luglio del ’96 si fece male a casa, niente di grave ma non poté venire. Da allora grazie al Direttore di Cinecittà, Antonio Moré, una persona straordinaria, sempre attenta a valorizzare non solo i grandi festival ma soprattutto i piccoli luoghi di cinema in Italia, riuscii anni dopo nell’estate del 2000 a fissare l’appuntamento per consegnare il premio a Cinecittà, dove stava girando Ettore Scola. Il film era “Concorrenza sleale” e lo stesso Direttore Moré, su pressione di Scola ,aveva accettato di fare una breve apparizione nel film . Il regista l’aveva ambientato nella Roma fascista del 1938, un periodo che lui ha ricordato in un altro grande film “Una giornata particolare”, ovvero il 6 maggio 1938 durante la parata fascista ai fori imperiali per la visita di Hitler.
Il set ricostruiva una via principale di Roma, era mastodontico, circa duecento metri di strada creati con fedeltà certosina con legno e plastica dai maestri di Cinecittà. Pochi lo sanno, ma era stato costruito due anni prima per “Gangs of New York” di Scorsese, era costato tanto e così, mi disse Moré, lo tenevano , cercando di riadattarlo ai film in produzione. Si sostituivano semplicemente le insegne americane e si mettevano quelle italiane, si rifacevano due o tre negozi dove si girava in esterno e il gioco era fatto. Quel set è stato tenuto lì per altri due anni ed è stato utilizzato per altri film, pubblicità e video musicali come per “Gli spari sopra” di Vasco Rossi.
Dunque era un pomeriggio di fine luglio 2000 e faceva molto caldo.
Arrivo a Cinecittà e vado da Morè nella palazzina della direzione. Mi saluta e usciamo a prendere il caffè al bar. Mentre stiamo per entrare, Diego Abatantuono, uno dei protagonisti del film di Scola, ci saluta da lontano mentre entra nella sua roulotte. Con Moré parliamo un po’ della manifestazione del cinema di Pergine che si era appena tenuta da poche settimane e lui mi dà alcuni consigli su come migliorarla, mi chiede della famiglia e ci avviamo verso il set. Appena il maestro ci vede , Moré mi fa segno che ha degli impegni e deve tornare in ufficio. Scola sta discutendo con l’attore francese Jean Claude Brialy la prossima scena e i movimenti che deve fare. Aspetto e guardo con interesse, è sempre un piacere vedere il Maestro che spiega la scena agli attori. La segretaria di produzione mi chiede se ho fretta, ma le dico di no, che aspetto volentieri. Dopo una ventina di minuti, Scola decide di fare una pausa, perché manca un oggetto sulla scena che deve essere portato da fuori . Il maestro esce e mi sorride, ci salutiamo. Moré gli deve aver parlato a lungo della manifestazione di Pergine perché Scola mi fa delle domande precise e si scusa di non essere venuto. Mi presenta Brialy e rientriamo dentro il set che è un negozio lungo la strada perché il sole si fa sentire. A questo punto gli chiedo se gli posso consegnare il premio sul set, in quanto non c’è luogo migliore ; quindi gli consegno la targa
Di: Massimo Palazzeschi
Fonte: Massimo Palazzeschi
Pubblicato il: 02/02/2016 da Massimo Palazzeschi