protagonisti Cineasti
Appuntamento
Il primo film da regista, “Un chien andalou” è stato finanziato dalla madre; in esso vi compare come sceneggiatore ed attore il suo amico Salvador Dalí.
Il secondo lavoro “L’Âge d’Or” costruito su una narrazione facilmente decifrabile, è onirico e provocatorio al punto che per lo scandalo che lo ha accompagnato , la sala nella quale si proiettava fu bruciata dai fascisti.
Vietato brutalmente per un cinquantennio fu riproiettato al pubblico a Parigi per la prima
volta nel 1981! È una crudele e spietata ironia verso la società borghese il filo conduttore che praticamente condiziona tutta la sua carriera.
Nel 1932 sconvolge il pubblico con “Terra senza pane”, un documentario psicologicamente devastante della Spagna rurale, in cui tutto è pianto e sofferenza, una pellicola intrisa di immagini terribili che sopprime il cinema, quale mezzo di svago.
Dopo alcuni lavori minori, nel 1950 esce “Adolescenza torbida”, un intelligentissimo e provocatorio melodramma erotico-religioso.
Nella storia si avverte un erotismo, dalla forza così travolgente, da spazzar via qualsiasi altro argomento.
Si rivela finalmente al pubblico internazionale con “I figli della violenza”, Palma d’Oro al Festival di Cannes, pellicola, come suo solito, impietosamente feroce e crudele, ai limiti della tollerabilità, nel denunciare le miserie.
Un mondo disperato dove soltanto l’accettazione passiva è lecita.
“Il bruto”, del ‘52, un melodramma di sesso amore e morte, purtroppo ha subito l’intervento pesante della censura e la sceneggiatura è stata stravolta dalla produzione.
Nel film, la forza dell’amore cambia la vita dell’uomo.
È del 1952 “ Lui”, un racconto sulla gelosia estrema , sulle ossessioni sociali ma soprattutto sessuali, e sulla conseguenza che valori culturali e religiosi hanno sul comportamento
umano.
Con “Cime tempestose”, il regista ha finalmente realizzato un progetto che insegui va fin dagli anni trenta.
Nella storia l’amore supera tutto e tutti, anche la morte, quindi l’amore culmina con l’autodistruzione degli stessi personaggi.
Di pochi anni dopo è “Estasi di un delitto”, basato sulle frustrazioni scaturite dall’educazione cattolica.
Anche se sviluppati in modo stupendamente diverso, i film successivi sono sempre gioielli del surrealismo: “La selva dei dannati” lucido e cinico come mai e “Nazarin”, premio speciale della giuria al Festival di Cannes.
Con “Viridiana”, Palma d’Oro a Cannes, è trionfo internazionale.
Buñuel ha 60 anni e, invitato nella sua Spagna dopo trent’anni anni, la provoca con questa incredibile opera.
Franco proibisce il film perché nella trama vincono gli istinti contro la religione; lavoro complesso e inquietante, definito sacrilego è attaccato addirittura da L’Osservatore Romano.
Il Consiglio dei Ministri spagnolo alla presenza di Franco destituisce il direttore generaledel cinema.
“L’angelo sterminatore”, premiato a Cannes, è enorme beffa contro i riti borghesi; girato in Messico è capolavoro assoluto del surrealismo e del cinema come mezzo di aggressione e di analisi della morale; cinico violento e potente.
Nel 1965, “Simon del deserto” nonostante è stato disastrato da problemi finanziari, è premio speciale della giuria alla Mostra di Venezia.
Il seguente e incredibile “Bella di giorno”, rifiutato a Cannes per insufficienza artistica è stato premiato alla Mostra di Venezia con il Leone d’Oro; un enorme successo anche se ha subito alcuni tagli dalla censura.
Per “La via lattea”, l’argomento è la totale follia dell’uomo.
Concludiamo ricordando: “Tristana”, sul comportamento umano pilotato dalle convenzioni e sul mondo inquietante ed affascinante dei propri incubi ; “Il fascino discreto della borghesia”, finalmente premio Oscar, intriso di cupo pessimismo, uno dei pochi
lavori, dal punto di vista narrativo, scorrevole e “Il fantasma della libertà”, il film tra i più incomprensibili.
Luis Buñuel, come continuità stilistica, è il più rigoroso cineasta mai esistito.
Filmografia:
“Un chien andalou”, 1929;
“L’Âge d’Or”, 1930;
“Las Hurdes”, o “Terra senza pane”, 1932;
“Gran Casino”, 1947;
“Il grande teschio”, oppure “Il grande festaiolo”, 1949;
“I figli della violenza”, 1950;
“Adolescenza torbida”, 1950;
“La figlia dell’inganno”, 1950;
“Quando i figli ci ingannano”, oppure “ Una donna senza amore”, 1951;
“Salita al cielo”, 1951;
“Il bruto”, 1952;
“Le avventure di Robinson Crusoe”, 1952;
“Lui”, 1952;
“Cime tempestose” oppure “Abissi di passione”, 1953;
“L’illusione viaggia in tranvia”, 1953;
“Il fiume e la morte”, 1954;
“Estasi di un delitto”, 1955;
“Amanti senza domani”, 1955;
“La selva dei dannati”, 1956;
“Nazarin”, 1958;
“L’isola che scotta”, 1959;
“Violenza per una giovane”, 1960;
“Viridiana”, 1961;
“L’angelo sterminatore”, 1962;
“Diario di una cameriera”, 1963;
“Simon del deserto”, 1965;
“Bella di giorno”, 1966;
“La via lattea”, 1969;
“Tristana”, 1970;
“Il fascino discreto della borghesia”, 1972;
“Il fantasma della libertà”, 1974;
“Quell’oscuro oggetto del desiderio”, 1977
Di: Gabriele La Rovere
Fonte: Gabriele La Rovere
Pubblicato il: 25/04/2004 da Gabriele La Rovere