cinema Omaggio
Appuntamento data: 15/07/2012, Castelfiorentino (FI)
Domenica 15 luglio 2012 il regista Giuseppe Ferrara, romano d’adozione ma toscano di nascita, è nato a Castelfiorentino (Fi), compie 80 anni. La Casa del cinema di Roma, a Villa Borghese, gli ha dedicato una giornata ad hoc con proiezione dei suoi film ed una festa in suo onore.
http://www.casadelcinema.it
Ho conosciuto Ferrara nel 1985 a Pergine Valdarno grazie a Robert Katz, un grande amico e un grande scrittore che non c’è più e che mi introdusse alla bellezza della letteratura nord americana e soprattutto al buon cinema americano. “Dal mio libro sul caso Moro verrà girato un film da Giuseppe Ferrara”, mi disse Bob, “ Perché non organizziamo una serata con lui che ha avuto un grande successo con il film su Dalla Chiesa (“Cento giorni a Palermo, n.d.a.”)? E così organizzai l’incontro e conobbi Ferrara. Lui allora aveva 53 anni, era nel pieno delle forze, altezza media, un pò corpulento per via della cucina, mi disse, capelli brizzolati, faccia fresca .
Arrivò con una bmw nuova fiammante ed io pensai al solito regista gasato che vuol fare colpo in provincia, ma Ferrara, forse intuendomi, mi disse che la macchina era del produttore, lui aveva una Renault 5 perché non aveva tanti soldi. Quella confessione non richiesta fu l’inizio di una simpatia che si è poi trasformata negli anni in profonda stima e amicizia. Ferrara ha rifiutato di fare il regista di film facili, commerciali, per fare i soldi e ha scelto la strada difficile del cinema di verità, di impianto neorealistico, cercando di far luce sui misteri del nostro Paese come gli omicidi “eccellenti”di Moro, di Calvi, di Dalla Chiesa, di Falcone e Borsellino, e poi la P2, la mafia, il terrorismo delle brigate rosse, la morte di Guido Rossa. Una vita d’impegno e di difficoltà a trovare i fondi per fare i film, perché si diffonde la sua fama di “regista scomodo”, inviso ai potenti, alla politica, ai produttori. In America il suo cinema sarebbe stato valorizzato, aiutato (pensiamo a Oliver Stone e il suo “JFK”), in Italia no, si cerca di non farlo lavorare. “Gli passerà”, hanno detto agli inizi, ma a Beppe, testardo toscano, non è passata per il bene di tutti noi . In mezzo a mille difficoltà sono nate le sue opere ed altre devono vedere la luce, come la bellissima “Roma nuda”, opera televisiva sulla banda della Magliana, che non trova una televisione che la compra per metterla in onda.
Ad un altro questi stop, queste delusioni, avrebbero mozzato il fiato, stancato il morale, ma a Beppe no, ed egli continua imperterrito a lavorare e a girare per l’Italia, in quel circuito democratico che sono i festival locali messi su dalle associazioni culturali, da tanta gente appassionata che lo conosce e gli vuole bene.
Arriva da anni con il treno, scende con il suo trolley blu che comincia ad avere problemi alle ruotine , ti saluta per primo e ti viene incontro: la schiena si è un pò incurvata e il passo non è più quello marziale di un tempo, al collo ha il mazzo di chiavi perché così dice che non le perde, il botta e risposta ai dibattiti di allora si è trasformato in pause di riflessione prima di rispondere, che gli conferiscono un’ aurea di autorevolezza e di portatore di conoscenza accumulata in sessant’anni di professione. La gente lo chiama maestro.”Hanno cominciato a chiamarmi maestro quando ho passato i settanta”, disse Monicelli in un dibattito dalle mie parti anni fa, “Speriamo non sia solo per l’età”, concluse il mitico Mario con un vezzo di civetteria. Per Ferrara è lo stesso, la gente del settore, il pubblico dei suoi film, sa di avere davanti uno dei grandi maestri del cinema italiano, una persona che, con la coerenza della sua carriera cinematografica, pagata con l’ostracismo dai giornali e dalle televisioni, potrebbe far arrossire tanti suoi colleghi più famosi che hanno fatto scelte diverse. Domenica 15 luglio, come spesso capita nella vita che ti riserva sorprese inaspettate, tutti sono a festeggiarlo a Roma, alla Casa del Cinema. Auguri per gli Ottanta, Beppe e, non ti fermare, io aspetto il prossimo film. A presto.
(Massimo Palazzeschi)
foto del 1985 : presentazione del dibattito con Ferrara e Robert Katz (in fondo)
Di: Massimo Palazzeschi
Fonte: Massimo Palazzeschi
Pubblicato il: 10/07/2012 da Massimo Palazzeschi