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agenda spettacoli in programmazione
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Francesco Nuti

Firenze, 17 maggio 1955 – Roma, 12 giugno 2023

Francesco Nuti

Protagonisti Attore, Regista, Sceneggiatore

data: 15/09/2023, Firenze

Tre mesi fa, il 12 giugno 2023, se n’è andato Francesco Nuti. 

E’ stata la fine di un calvario fisico di tanti anni. Io vi devo dire di una scoperta, di come ho conosciuto Francesco Nuti, alla fine degli Anni Settanta, quando era nei Giancattivi, il trio comico con Alessandro Benvenuti e Athina Cenci. Ero alla Festa dell’Unità di Badia Agnano, sera d’estate, caldo opprimente, sudore, odore di mangiare e musica dell’orchestra del liscio. 

Girovagando fra gli stands, trovai un angolo dove era stato allestito un piccolo palco con davanti una ventina di sedie, il manifesto attaccato su una pianta diceva “ I Giancattivi”, trio comico. 

Mai sentiti prima. Mi siedo e aspetto. Comincia lo spettacolo. 

Lo scketch consisteva nella maestra (Athina Cenci) che redarguiva due alunni (Alessandro Benvenuti, che faceva il ragazzo somaro) e Francesco Nuti , che invece faceva lo studente modello. 

Dopo qualche minuto comincio a rendermi conto di essere davanti ad una scoperta eccezionale: tutti e tre erano bravi e divertenti, ma c’era il fluoriclasse, Francesco Nuti, che letteralmente trascinava il pubblico con la sua risata tipica , stringendo gli occhi. 

Da allora li ho visti tante volte, poi si sono lasciati e divisi. Il successo seguente di Francesco non ha cementato di certo la vecchia amicizia, anche se Benvenuti anni dopo, quando Francesco stava già molto male, lo andò a trovare e parlò di riappacificazione . Nel 1981 girano insieme un film a basso costo,” Ad Ovest di Paperino” , riproponendo un lungo sketch di un’ora e mezzo nella loro Prato. 

Portano davanti alla macchina da presa e lo fanno diventare un attore di successo Novello Novelli, il loro impresario dei “Giancattivi”, senese di Poggibonsi. 

L’uomo si propone con naturalezza davanti alla macchina e il suo volto così singolare, con le due grandi occhiaie, diventa abituale poi in tutti i film di Nuti.

Dopo la rottura con i Giancattivi Nuti va a Roma e si fa dirigere in tre film dal regista Maurizio Ponzi, “ Madonna che silenzio c’è stasera “ ( 1982), “Io Chiara e lo Scuro”) 1983 e “Son Contento” (1984): sono i dieci anni d’oro di Nuti che cresce film dopo film e diventa anche un campione di Incassi: 

Nel 1984 Diventa regista di sé stesso in “Casablanca, Casablanca”, poi “ Tutta colpa del Paradiso”1985 , per molti il suo capolavoro, accanto a Ornella Muti, poi” Stregati”, “Caruso Pascoski”, “Willy Signori e vengo da lontano” e a seguire “ Donne con le gonne”, campione di incassi con 20 miliardi di lire al botteghino dei cinema del Natale 1991. 

Dopo “ Tutta colpa del Paradiso” ci siamo sentiti al telefono, doveva venire a Pergine a fare una serata, ma mi disse che stava lavorando al nuovo film con la Muti “Stregati” e commentò :”Fino a che mi danno i soldi io li faccio”.

Così saltò l’incontro con lui e l’ho rivisto solo una volta a Cinecittà insieme alla Ferrari ai tempi di Willy Signori. 

Erano anni felici che si interrompono bruscamente quando si vuole imbarcare nel progetto del film su Pinocchio, ma il personaggio di Collodi non ha mai portato bene al cinema italiano ( vedi anni dopo i film di Benigni e di Garrone andati male ). “Occhio Pinocchio” doveva essere pronto per il Natale 1993, ma la lavorazione era in alto mare, e il gruppo Cecchi Gori doveva sborsare miliardi di lire in uno dei progetti più costosi del cinema. 

Comincia una lite Nuti - Cecchi Gori che finisce anche in tribunale e rallenta il film . 

Alla fine nel 1995 il film esce ma è un insuccesso di pubblico e di critica e inoltre fa una voragine nella cassaforte dei Cecchi Gori. Anni dopo a Pergine, al festival del cinema, Chiara Caselli, protagonista del film, mi parlava delle difficoltà con Nuti sul set. 

Finisce l’era d’oro di Nuti che entra in una profonda depressione con problemi di alcolismo. I film successivi “Il signor Quindicipalle” 1998, Io amo Andrea (2000) e “Caruso, zero in condotta” (2001), sono film che vanno male in sala e che decretano la fine di lui come regista. 

Nuti non lo accetta, continua a bere e purtroppo nel 2006 cade in casa su una scala interna, va in coma e non si riprenderà più da quell’incidente. Fin qui la cronaca della sua carriera. 

Ora parlerei di lui come personaggio. 

E’ stato, e se ne vantava pure, un provinciale, da bar del paese: il fatto di essere arrivato al successo era per lui motivo di orgoglio di fronte ai suoi amici storici di Narnali, quartiere di Prato. 

Aver fatto cinema, il regista e di avere recitato e in alcuni casi flirtato con le attrici più belle del cinema italiano di allora ( Giuliana De Sio, Ornella Muti, Isabella Ferrari, Sabrina Ferilli), era motivo di plauso con gli amici, oppure l’americana Clarissa Burt, alta 1,78 senza tacchi, per cui al povero Nuti ( 1,68 ndr) non restava che farsi mettere delle zeppe nelle scene vis a vis con la Burt, stessa sorte con l’altra stangona francese Carole Bouquet, la protagonista di “Donne con le gonne”. Il suo stile è della commedia all’italiana, ma non era Monicelli e lo sapeva bene, aveva un tratto comune, quello di spargere una vena di malinconia nelle sue storie, e pescava a piene mani da altri film, a volte esagerando, come quando copiò il finale di “Amadeus” di Milos Forman nel suo “Willy Signori”. 

Oggi un regista parlerebbe di omaggio a un maestro del cinema, allora Nuti si guardò bene dal proferire parola e la critica non lo perdonò, mentre il pubblico ne decretò il successo al botteghino. 

Nuti era molto contrariato dalla critica cinematografica che non lo ha mai amato e lo ha sempre sminuito nelle sue pellicole. 

Aveva piena ragione quando non veniva riconosciuta nei suoi film più famosi la sua abilità di cabarettista e del suo usare il corpo come mezzo cinematografico ( nelle scene più divertenti Nuti non parla, usa solo il corpo). 

Questo è stato veramente notevole e purtroppo la critica cinematografica , le firme dei grandi giornali di allora, non ne hanno mai parlato.

Oggi si può dire che Francesco Nuti era un artista a tutto tondo: attore, regista, sceneggiatore, cantante. 

Dopo l’incidente del 2006 molte amicizie si dileguarono, rimasero gli amici veri, come mi diceva il buon Novello Novelli, “Sono stato a trovare Cecco alla riabilitazione, va un po' meglio e mi ha sorriso, con lui c’era la figlia Ginevra e il suo fratello Giovanni” ; Il fratello medico nella vita e musicista per passione , che ha scritto le colonne sonore di tutti i suoi film.

Dispiace in questa estate di cambiamenti in Rai e Mediaset, dopo i noti avvenimenti, che non si sia visto un film di Francesco Nuti. ”Tutta colpa del Paradiso” o” Willy Signori” avrebbero fatto una gran bella figura nelle serate afose dove si guarda la televisione fino a tardi (M.P.)


Pubblicato il: 15/09/2023 da Massimo Palazzeschi

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