protagonisti Cineasti
data: 24/07/1931, Italia Bergamo
DA ROSSELLINI A TORNATORE: Il cinema italiano dal dopoguerra al Duemila.
a cura di Massimo Palazzeschi. Consulenza dello storico del cinema Fernaldo di Giammatteo.*
GLI ANNI SETTANTA : profilo degli autori principali.
Intervista a Di Giammatteo del 15.6.1991:
Olmi è un parallelo nordico dei Taviani. E’ lombardo, ed è un cattolico particolare, alla Giovanni XXIII°, sul quale ha girato infatti un film: “E venne un uomo”, che per me è un film sbagliato, ma con un’idea centrale stupenda: quella di prendere un attore che interpreta il personaggio senza assomigliargli, anzi con il rifiuto della somiglianza fisica. E’ questa un’idea nuova che poi tanti hanno seguito. Olmi è un cattolico alla Savonarola, esasperato dalla immoralità dominante, dalla volgarità, da tutto ciò che il cattolicesimo si è portato dietro per essere potere. Lui questo lo rifiuta. Un suo film per me discutibile del decennio successivo, “Cammina, cammina”, fa capire però che lui è dalla parte dei Re Magi, perché sono straccioni, poveracci. Olmi è dalla loro parte perché sono alla ricerca di qualcosa che, sono convinti, troveranno. C’è una grande fede religiosa in Olmi e lo si vede anche da qui. Lui è dalla parte di quelli che camminano, che cercano la fede continuamente, non dalla parte di quelli che sono arrivati, che hanno il potere in tasca.
“L’albero degli zoccoli” del 1978 mi sembra uno splendido film poetico, forse eccessivamente poetico. L’idea stessa degli zoccoli fatti dall’albero che viene tagliato per questo, oppure la campagna nebbiosa, poetica appunto, mi è sembrata troppo ricercata. Meglio, anzi direi eccellente, la direzione degli attori quasi tutti non professionisti, che parlano in quel bergamasco incomprensibile ma molto efficace e veritiero. Il limite per me di Olmi è questa esaltazione aristocratica della miseria con le immagini che mi ricordano i quadri del Seicento. Ho dei dubbi su questo manierismo della povertà che nei suoi film diventa bellissima.
Di: Massimo Palazzeschi
Fonte: Massimo Palazzeschi
Pubblicato il: 29/12/2010 da Massimo Palazzeschi