protagonisti Cineasti
data: 22/01/1875, La Grange
Per Sergej M.Ejzenstejn:"È Dio padre. Ha tutto creato, tutto inventato". "Ogni articolo di cinema, dovrebbe parlare di Griffith...", sostiene Jean-Luc Godard, e parlando di Orson Welles:"Eppure, maledetti noi se dimentichiamo per un attimo che è il solo con Griffith - chi il muto, chi il parlato - ad aver messo in moto questo meraviglioso trenino elettrico al quale Lumière non credeva. Tutti, sempre, gli dovremo tutto".
Che altro dire di David Wark Griffith (Stati Uniti, 1875-1948), senza dubbio la figura più influente della cinematografia mondiale! Giornalista, attore, quindi commediografo e sceneggiatore, infine cineasta rivoluzionario ed insuperato, artefice indiscusso del cinema inteso come tecnica ed arte, inventore del linguaggio cinematografico da noi oggi raffinato; insomma, il Cinematografo è stato trasformato da curiosa invenzione tecnologica... in arte da D. W. Griffith!
Il suo contributo nel cinema melodrammatico non è stato mai eguagliato; per primo ha avvicinato la macchina da presa agli attori girando sia in interni che in esterni ed eliminando ogni impressione di teatralità di cui il cinema pionieristico soffriva; scrivono a riguardo Reisz e Millar:"Fin dagli inizi della carriera Griffith si rese conto che riprendere un'intera scena a distanza fissa imponeva grossi limiti alla narrazione.Volendo mostrare allo spettatore il pensiero o le emozioni di un personaggio, capì che il modo migliore per farlo, era quello di avvicinare la macchina da presa, registrando così con più precisione l'espressione del viso" ed ancora: "La scoperta fondamentale di Griffith è stata quella di rendersi conto che una sequenza deve essere composta da singole inquadrature incomplete, scelte ed ordinate in base a motivi di necessità drammatica". Soltanto nel 1908, ha lavorato come regista a quasi cinquanta cortometraggi! Considerato il creatore del linguaggio filmico basato sul montaggio e l'inventore del flashback; lo impiegò già nel suo primo lavoro "Le avventure di Dolly", per il quale sostituì il regista ammalato; immediatamente gli venne assegnata la regia di tutta la produzione della Biograph, con un contratto incredibile che implicava due film di una bobina, più mezza bobina di comiche o un breve melodramma... alla settimana! Questo fu periodo di sperimentazioni, ma soprattutto anni di successo commerciale. Sotto la sua direzione, i guadagni della Biograph si moltiplicarono.
Tralasciando per un attimo l'importanza dell'opera griffithiana in materia di linguistica cinematografica, faccenda riservata a studiosi e colleghi del settore, è di fondamentale importanza, per la comprensione del rapido successo commerciale, la particolarità che egli sapeva tutto sul teatro popolare. Karl Brown così scrisse:"Griffith era stato un pessimo attore. Ne conseguiva che poteva aver lavorato solo da pessimi impresari, con pessimi compensi. Viaggiava in lungo e largo per il paese, recitando in drammoni fra i peggiori. Ciò significava presentarsi al pubblico più misero, quello che pagava dieci, venti, al massimo trenta cents nei teatri delle cittadine più fuori mano e dei ghetti urbani. Poi per una svolta del fato sempre imprevedibile, la stessa gentuccia di città e di campagna divenne il pubblico dal quale il Nickelodeon dipendeva per la sua vita, libertà e ricerca della felicità. Questo Griffith lo sapeva. Conosceva anche la psicologia del pubblico più povero come nessun produttore di New York poteva conoscerla. Per dieci anni aveva visto spettatori dell
Di: GABRIELE LA ROVERE
Fonte: GABRIELE LA ROVERE
Pubblicato il: 27/01/2018 da Gabriele La Rovere