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agenda spettacoli in programmazione
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ASPETTANDO VALDARNO JAZZ WINTER 2015

In collaborazione con Associazione Music Pool, Biblioteca Le Fornaci, Associazione I-Jazz

ASPETTANDO VALDARNO JAZZ WINTER 2015

musica Concerti

Appuntamento data: 28/01/2015, Terranuova Bracciolini

Mercoledì 7 gennaio presso la biblioteca delle Fornaci a Terranuova Bracciolini, apre il ciclo di incontri e ascolti che anticipano Valdarno jazz; quest'anno saranno ospiti Pino Saulo, musicologo e conduttore radiofonico di Radio 3 RAI, nonché autore del programma radiofonico Battiti, a seguire sarà la volta di Stefano Zenni anche lui eminente musicologo, conduttore e coautore di alcuni programmi radiofonici sempre su Radio 3 RAI, nonché docente presso vari conservatori italiani e università americane ed europee.
Sarà presentato in anteprima anche il primo metodo di chitarra Manouche italiano da Jacopo Martini e Maurizio Geri due dei 4 autori di questo prezioso lavoro, che commenteranno con video ascolti e piccole performance dal vivo la loro avventura letterario didattica


•Mercoledì 7 gennaio
ore 21.30 presso Biblioteca Le Fornaci (Terranuova Bracciolini, via Vittorio Veneto)
Guida all’ascolto:
Saudade: l’emozione della parola che galleggia sul suono.
A 20 anni dalla morte un omaggio alla poetica di Antonio Carlos Jobim
A cura di Daniele Malvisi
Ingresso libero

Si terrà anche quest’anno ‘Aspettando Valdarno Jazz’, il percorso di guide all’ascolto organizzato dal Valdarno Jazz Festival, diretto da Daniele Malvisi e Gianmarco Scaglia, di preparazione alla 25° edizione della kermesse jazzistica internazionale. La nuova edizione del festival si svolgerà dal 7 febbraio al 7 marzo con 8 eventi e un’anteprima in collaborazione con la rivista Jazz it, nei comuni del Valdarno, da Terranuova Bracciolini, a Montevarchi, a San Giovanni Valdarno.
Nel primo dei 4 incontri, a cura di musicisti e giornalisti di caratura nazionale, il Valdarno Jazz omaggia Antonio Carlos Jobim, re indiscusso della bossa nova, con un incontro sulla sua arte e la sua poetica a 20 anni dalla scomparsa, a cura di Daniele Malvisi. Attraverso un percorso di ascolti, video e narrazione, sarà possibile entrare nel mondo complesso e affascinante di Jobim, fatto di amore per la musica classica occidentale, di un perfetto connubio tra parola e musica e di un’avanzata conoscenza armonico tonale.

•Mercoledì 14 gennaio
ore 21.30 presso Biblioteca Le Fornaci (Terranuova Bracciolini, via Vittorio Veneto)
Guida all’ascolto:
Oggi e Domani, nuove tendenze nel jazz contemporaneo
A cura di Pino Saulo

Una guida all’ascolto sugli stili e le tendenze dei musicisti che negli ultimi anni incarnano i nuovi linguaggi del jazz, basandosi su scelte originali, da Matana Roberts a Rob Mazurek, da Steve Lehman a Joshua Abrams e Tyshawn Sorey. Il secondo appuntamento di ‘Aspettando Valdarno Jazz’ sarà a cura di Pino Saulo, autore, produttore e conduttore radiofonico, che ha collaborato con Pinotto Fava alla realizzazione di Audiobox e è da venti anni responsabile della programmazione jazz di Rai Radio3.
Saulo ha prodotto decine di concerti dal vivo, alcuni dei quali sono diventati cd, e trasmesso più di un migliaio di concerti; ha organizzato eventi radiofonici con collegamenti diretti tra varie radio europee (Horizontal Radio, Rivers&Bridges, Radiolines: la voce); ha creato e condotto diversi programmi radiofonici (Inaudito, agguati, Fonorama, Fuochi); è stato il curatore di Invenzioni a due voci; ha ideato e organizzato in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma i festival New York IsNow!, Le Labbra Nude e la rassegna be music, night; è ideatore e curatore della rassegna Viva! per il Festival RomaEuropa. E’stato il direttore artistico dell’etichetta Tracce prodotta da Rai Trade, e è ideatore e curatore di Body & Soul nonché di battiti, in onda tutte le notti sempre su Radio3.

•Mercoledì 21 gennaio
ore 21.30 presso Biblioteca Le Fornaci (Terranuova Bracciolini, via Vittorio Veneto)
Guida all’ascolto:
In the Beginning Duke. Alla scoperta dei Sacred Concerts di Ellington
A cura di Stefano Zenni

Uomo carnale come pochi, Ellington si nutrì di una spiritualità varia e contraddittoria. Impenitente peccatore, affidò la sua visione del sacro a tre concerti-suite, specchio di un mondo bello, forse sacro, di certo bizzarro, caotico e tremendamente simile a quello terreno. Con l’ausilio di ascolti, filmati, immagini e testi, Stefano Zenni ci condurrà nella sacra, lussureggiante giungla ellingtoniana.
Stefano Zenni è nato a Chieti nel 1962, e risiede a Prato. Insegna ‘History of Music of XX and XXI Century’ presso la New York University in Florence, ‘Storia e Analisi del Jazz e delle musiche afroamericane’ presso i Conservatori di Bologna e Pesaro, materie teoriche e musicologiche nei seminari di Siena Jazz e nel biennio specialistico In.J.Am. Ha insegnato in numerosi corsi di formazione professionale per musicisti e musicologi, master in università, conservatori, scuole di musica. Tiene conferenze e organizza convegni in Europa e negli Stati Uniti. Ha prodotto Cd (per la Backbeat) e libri. E’ Presidente della Società Italiana di Musicologia Afroamericana (SIdMA). E’ direttore artistico dal 1997 della rassegna Metastasio Jazz presso il Teatro Metastasio di Prato, e della stagione musicale della Società del Teatro e della Musica Barbara di Pescara. E’ direttore dei seminari Chieti in Jazz. E’ membro dell’International Advisory Board del Center for Black Music Research di Chicago e dell’International Council for American Music (ICAMus). E’ membro fondatore del Center for Black Music Research/Europe. E’ stato per dodici anni collaboratore di Musica Jazz, e è editor della sezione jazz del Giornale della Musica. E’ autore dei volumi: ‘Louis Armstrong. Satchmo: oltre il mito del jazz’ (Stampa Alternativa, 1996); ‘Herbie Hancock. Jazz, Buddha e funky a 88 tasti’ (Stampa Alternativa, 1999); ‘Charles Mingus. Polifonie dell’universo sonoro afroamericano’ (Stampa Alternativa, 2002); ‘I segreti del jazz’ (Stampa Alternativa, 2008), vincitore del premio migliore libro di saggistica su musica internazionale 2007-2008 a Libri in musica Musica in libro, 1° Festival del Libro Musicale di Sanremo. E’ curatore dei volumi: ‘Il secolo di Louis Armstrong’ (Vanni Editore, 2001); ‘Il pianista invisibile. Vita e opere di Umberto Cesàri (1920-1992)’ (SIdMA/CariChieti, 2003); ‘Miles Gloriosus’, a cura di Franco Maresco, Guido Michelone, Stefano Zenni (Backbeat, 2004). Testi e saggi in (tra l’altro): ‘Il jazz’, a cura di Marcello Piras (Cd-Rom, Editori Riuniti, 1998), ‘Il jazz fra passato e futuro’, a cura di Maurizio Franco (LIM, 2001), ‘The New Grove Dictionary of Jazz II’, edited by Barry Kernfeld (Macmillan, 2002), ‘Jazz Planet. Transnational Studies of the Sound of Surprise’, edited by E. Taylor Atkins (University Press of Mississippi, 2003). E’ stato candidato ai Grammy Awards 1999 nella categoria ‘Best liner notes’. Dal 1998 è conduttore di Rai Radio3.

•Mercoledì 28 gennaio
ore 21.30 presso Biblioteca Le Fornaci (Terranuova Bracciolini, via Vittorio Veneto)
Guida all’ascolto:
Lo swing al di qua dell’oceano ‘da Django Reinhardt ai nostri giorni’
A cura di Maurizio Geri e Jacopo Martini

Gli insegnamenti e la visione musicale di uno zingaro del jazz, ovvero Django Reinhardt, saranno al centro dell’ultima guida all’ascolto. Nell’incontro diretto dai musicisti Maurizio Geri e da Jacopo Martini, corredato da video, ascolti e esecuzioni dal vivo, sarà presentato il metodo ‘la chitarra jazz-manouche’, primo studio in italiano su questo stile musicale, che sarà presto tradotto in inglese. Il libro è distribuito da Curci e edito da Reno Brandoni (fingerpicking.net).
Maurizio Geri si forma come chitarrista e cantante a fianco di Caterina Bueno, apprezzata cantante e ricercatrice di musica popolare toscana. Componente storico del quartetto ‘Banditaliana’ di Riccardo Tesi ottiene numerosi riconoscimenti come autore e interprete. Si avvicina al genere manouche nel 1985 e da circa vent’anni è alla guida del gruppo ‘Maurizio Geri Swingtet’. Partecipa al festival ‘DjangoReinhardt’ di SamoissurSeine nel 2000. Il suo percorso artistico ha solide radici nella musica tradizionale toscana e italiana in genere, che dà vita a una rilettura originale dello stile manouche attraverso composizioni strumentali spesso ispirate al mediterraneo e a incursioni nella forma canzone. Ha suonato nei festival di tutta Europa, Canada, Argentina, Australia e Giappone e ha pubblicato una quindicina di dischi.
Jacopo Martini nasce a Firenze nel 1975. Chitarrista compositore, fin dai primi anni di età si interessa alla musica. Dal ‘96 al ‘98 studia sotto la guida del maestro Flavio Cucchi presso l’istituto Mascagni di Livorno. Prosegue al Conservatorio di Firenze nelle classi di Alfonso Borghese (chitarra) e Riccardo Riccardi (composizione). Ha studiato jazz con Jim Hall, David Liebman, Barry Harris, Agostino Di Giorgio, Fabio Zeppetella, Dario Lapenna. Nel 2000 durante un viaggio in Francia al Festival DjangoReinhardt di SamoisSurSeine si innamora della musica manouche e ne diventa rapidamente uno dei più originali e preparati interpreti in Italia.



Pubblicato il: 03/01/2015 da Enrico Maria Chellini

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